
La tigre, animale leggendario
La tigre è un animale estremamente affascinante e ricco di storia. Il suo nome scientifico è Panthera tigris e appartiene alla famiglia dei felidi. Si tratta del più grande predatore tra i felini, avendo dimensioni notevoli. Oltre ad essere atletica e forte, la tigre è caratterizzata da un inconfondibile ruggito e da una folta pelliccia dorata ornata da strisce scure.
Fino a poco tempo fa, erano ben nove le sottospecie ancora in vita di questo predatore alfa. Attualmente, purtroppo, ne esistono solamente sei. L’inquinamento, ma anche la caccia e la deforestazione hanno reso questo animale a rischio estinzione.
L’ONA – Osservatorio Nazionale Amianto, sotto la guida del suo Presidente, l’avvocato Ezio Bonanni, ha nella sua missione anche la tutela dell’ambiente in senso più ampio, non solo contro l’amianto. L’associazione offre consulenza tecnica, medica e legale gratuita attraverso il suo pool di esperti volontari.
La caccia alla Panthera tigris
Le cause principali della riduzione globale del numero di tigri selvatiche sono molteplici. Da un totale stimato di 100.000 esemplari un secolo fa, ad oggi ne restano circa 5.000. Tuttavia, anche le sottospecie tutt’ora in vita sono ritenute a rischio.
Questo predatore, considerato un “alpha”, generalmente non ha altri nemici esistenti in natura. L’unica specie terrestre in grado di ucciderlo in maniera volontaria è l’uomo.
La tigre è tendenzialmente un mammifero solitario. Proprio per questo motivo tende a trascorrere il proprio tempo in solitudine e lontano dalle altre specie, compreso l’essere umano. I rari casi in cui questo felino ha aggredito l’uomo si sono verificati quando si è sentito sotto minaccia e privato della sua libertà.
Simbolo di forza e potenza per l’essere umano, dopo essere stata quasi venerata per anni, in poco più di un secolo ha subito una terribile decimazione. Oggi, infatti, abbiamo perso circa il 95% delle tigri selvatiche e il numero di tigri in cattività negli Stati Uniti supera quello delle tigri in libertà in tutto il mondo.
Il bracconaggio e la distruzione degli habitat tramite la pratica del disboscamento hanno decimato questa specie. Anche il commercio di pellicce di tigre considerate pregiate e la vendita di ossa, denti e sangue per l’utilizzo nella medicina tradizionale sono stati ulteriori elementi distruttivi. L’ecoturismo in generale, oltre allo sviluppo agricolo e urbano, è tra i fenomeni che hanno contribuito a ridurre il numero di tigri sul territorio.
Il conflitto con gli esseri umani
Essendo la tigre un predatore di grandi dimensioni necessita di prede adatte alla sua stazza. Proprio la caccia per l’approvvigionamento di cibo spesso conduce questo animale in territori dove l’essere umano alleva il proprio bestiame. Infatti, generalmente gli esseri umani entrano in conflitto con questo felino proprio in tali circostanze.
Una delle principali conseguenze delle atrocità messe in atto dall’essere umano è rappresentata dalla deforestazione. A causa di questa terribile pratica le prede di cui si nutrono le tigri sono sempre più difficili da trovare e la distruzione del loro habitat è all’ordine del giorno.
Attraverso questa pratica, gran parte della vegetazione viene rasa al suolo, compresi i pini, alberi ricchi di pinoli, nonché una risorsa alimentare fondamentale per molti animali caratteristici di questi habitat. Per porre un freno ed evitare l’estinzione della tigre, già da parecchio tempo, esistono diversi programmi di protezione impegnati a salvaguardare questa specie.
L’associazione del WWF, che si occupa anche della conservazione della tigre da più di due decenni, sta sostenendo diversi centri di riabilitazione. In questi centri specializzati vengono ospitati esemplari di tigri maltrattate e malate, offrendo assistenza e cure.
Inoltre vengono accolti anche i cuccioli di tigre orfani. Una volta cresciuti e resi autonomi vengono poi reinseriti in natura, nel loro habitat di origine. Si tratta di protocolli fondamentali per mettere in salvo uno straordinario felino dotato di caratteristiche uniche e non ritrovabili in altre specie.
Le sottospecie non estinte
Secondo alcuni studi sono state calcolate in totale nove tipi di sottospecie di tigre. Quelle sopravvissute all’estinzione sono sei: la tigre dell’Amur, del Bengala, la tigre della Malaysia, quella della Cina meridionale, di Sumatra ed infine quella di Corbett.
La tigre dell’Amur
La tigre dell’Amur, anche detta siberiana, prende il nome dalla zona in cui vive. Questa sottospecie è diffusa maggiormente nei territori della Siberia orientale, dove nasce il fiume Amur, che è lungo quasi 3 mila chilometri, attraversando Russia e Cina.
L’area in oggetto è caratterizzata da un clima con inverni molto rigidi ed estati piuttosto miti. Infatti, questo esemplare è in grado di sopportare temperature fino a -40° grazie alla sua struttura massiccia, imponente e al suo pelo folto, che riesce a trattenere il calore.
Probabilmente l’animale più grande tra le varietà di questo felino, la tigre dell’Amur è caratterizzata da un manto più chiaro e da una pelliccia più spessa e lunga.
Questo mammifero rischia l’estinzione, infatti si trova nella lista rossa dell’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura. Attualmente solo 400 esemplari sono rimasti in natura.

Tigre dell’Amur, habitat in pericolo
La distruzione dell’habitat della tigre dell’Amur è in grado di causare parecchi problemi all’ambiente, compresa l’ira delle comunità locali ed il conseguente aggravamento del calo di popolazione di questo felino. Questo crea una situazione pericolosa per l’uomo, che è costretto a difendersi dai felini affamati ed in cerca di nutrimento.
Già nel secolo scorso, la caccia alla tigre per il commercio di pellicce ed ossa aveva portato ad una drammatica riduzione degli esemplari. La Russia è intervenuta per prima, vietando l’attività dei cacciatori. Nonostante ciò, il bracconaggio non ha smesso di prendere di mira la tigre siberiana, provocando l’uccisione di molti esemplari.
Sempre in Russia è stato avviato un progetto che prevede un controllo in tempo reale della popolazione delle tigri, tramite telecamere di monitoraggio in grado di fornire informazioni essenziali per conoscere meglio questo felino. L’obiettivo primario di questa ricerca è quello di ottenere dati precisi sul numero di esemplari attualmente in vita. Ad oggi, i numeri degli esemplari di tigre siberiana sono in aumento, quindi può dirsi quasi salva dal rischio di estinzione.
La tigre del Bengala
Questa specie è considerata emblema dell’India. In Bangladesh, soprattutto, si ritiene che la tigre del Bengala sia sacra e viene trattata come una vera e propria divinità.
Si tratta della sottospecie più numerosa, che si incontra specialmente nelle zone del sud-est dell’India.
La tigre bianca appartiene alla specie delle tigri del Bengala ed è una variante rara di questa razza, riconosciuta come il secondo felino più grande al mondo, dopo la tigre Siberiana.
Questo maestoso esemplare può raggiungere i 3,5 metri di lunghezza ed i 260 chili. Possiede un corpo atletico, artigli e denti forti e la colorazione del suo pelo è un’ottima arma che gli permette di mimetizzarsi tra la flora del suo habitat.
Le tigri bianche sono estremamente rare, per questo se ne contano poche centinaia in tutto il mondo. Questa specie è caratterizzata da un manto chiaro a causa di una mancanza di pigmento, detto feomelanina. Si tratta di un difetto genetico che porta ad una colorazione insolita, una pelliccia bianca a strisce nere, da non confondere con l’albinismo.
Gli occhi della tigre bianca possono essere gialli o anch’essi bianchi ed, inoltre, il suo manto è adornato da strisce poste in modo diverso, mai identico a quello di un altro individuo.
La maggior parte delle tigri bianche oggi nascono in cattività ed infatti questo felino è considerato tra quelli più a rischio. Gli ultimi esemplari si trovano in diversi zoo.

La tigre della Malaysia
Simbolo nazionale della Malaysia, questo felino è tra quelli che stanno scomparendo. Tra le specie che caratterizzano la zona occidentale di questo Stato, troviamo sicuramente la tigre malese. La popolazione di questo esemplare, secondo alcuni rilevamenti effettuati tra il 2010 e il 2013, è diminuito drasticamente. Potenzialmente gli individui rimasti sono circa 300, pari a circa la metà di quelli che c’erano in precedenza. Proprio per preservare questa specie, parecchi esemplari di tigre malese si trovano in aree protette o in alcuni zoo.
Da qualche anno, la Malaysia si è posta l’obiettivo di raddoppiare la popolazione di tigri. Infatti secondo varie organizzazioni, la tigre malese è altamente minacciata dal commercio illegale di animali esotici. Alcuni biologi della fauna selvatica hanno studiato la popolazione di tigri malesi ancora viventi in questo territorio, contando un numero molto più basso di quello che si aspettavano. Tuttavia, sono necessari ulteriori rilevamenti in aree diverse per ottenere dati più precisi.
Al momento, questa sottospecie di tigre della Malaysia, è classificata fortemente a rischio di estinzione nella Lista rossa dello IUCN.

La tigre della Cina meridionale
Si tratta di una delle sottospecie dalle caratteristiche più simili alle tigri primitive. Rispetto alle altre varietà, infatti, questo esemplare somiglia ai più antichi antenati di tigre che popolavano il sud della Siberia. Ad oggi ne sopravvivono ancora pochissimi in natura.
Gli esperti sostengono che la tigre della Cina meridionale si estinguerà totalmente nel corso del prossimo decennio. Per questo le tigri rimaste nel territorio del sud della Cina vivono soprattutto in cattività.
La tutela di questo predatore è di fondamentale importanza e l’allevamento in cattività è una necessità per aiutare la conservazione della specie.
Secondo alcune ricerche, la Panthera tigris della sud della Cina è stato il primo esemplare descritto nel 1905 dallo zoologo tedesco Max Hilzheimer. Questo splendido felino venne definito come simile alla tigre del Bengala, ma diverso per le alcune caratteristiche morfologiche, come quelle del cranio e del mantello.
Il manto della tigre cinese è più corto e le sue strisce sono nere e molto più larghe e distanziate. Per un lungo periodo questi felini furono ritenuti una piaga dal governo cinese, che diede l’ordine di eliminarli. Tant’è che oggi gli individui rimasti sono circa 80.

La tigre di Sumatra
Questa specie vive sull’isola indonesiana di Sumatra, da cui prende il nome. Questo predatore risulta essere la sottospecie più piccola, arrivando fino a 75 cm. Il suo manto è caratterizzato da un pelo corto e dal colore rossiccio. Una particolarità di questo esemplare è la presenza di una membrana interdigitale che la rende un’abile nuotatrice.
Si trova in varie zone dell’isola, dalle foreste alle montagne, ed ha un grande spirito di adattamento. Nonostante questo, da un po’ di tempo a questa parte, molti esemplari di tigre sono stati costretti a spostarsi in alcune aree protette.
Una decina di parchi nazionali dell’Indonesia hanno accolto questo animale perché minacciato da bracconieri spietati. Inoltre il suo habitat è stato distrutto a causa di numerosi disboscamenti. Oggi, questo felino, di cui ne restano 500 esemplari circa, anche se limitato e costretto a vivere in cattività e in spazi meno ampi, può essere considerato una specie protetta e sicuramente meno minacciata dalle azioni atroci dell’uomo.

La tigre di Corbett
Quella Indocinese, anche chiamata di Corbett, è un esemplare originario del sud-est asiatico e vive principalmente in Cambogia, Laos, Birmania, Thailandia e Vietnam.
La definizione “di Corbett”, presente anche nel nome scientifico della sottospecie, proviene dal nome di un cacciatore britannico: Jim Corbett. Prima cacciatore e poi ambientalista, Corbett divenne successivamente famoso per la tutela e la salvaguardia delle tigri dal rischio di estinzione.
Attualmente, è possibile trovare la tigre indocinese soprattutto nelle foreste tropicali, sulle rive dei fiumi e in zone collinari e montuose del sud-est asiatico. Questo predatore viveva anche in Cina prima di estinguersi in questo territorio a causa delle molteplici minacce di cui è stato vittima.
Essendo un animale poco socievole e difficile da monitorare, le notizie sulle loro abitudini e sul loro stile di vita scarseggiano. Secondo alcune stime governative che risalgono al 2011, sono stati trovati ancora in vita circa 350 esemplari di tigre di Corbett.
Questa specie sembrava in assoluto pericolo di estinzione. Fortunatamente, nel 2017, è stata scoperta la seconda popolazione di tigri indocinesi del mondo. Tramite alcune immagini registrate dalle foto-trappole, infatti, si è potuta osservare la presenza di nuovi cuccioli di questa specie.




